Sudak

Uno sguardo verso Oriente, quando Genova puntava la Crimea

Nel mezzo del mar Nero, in posizione dominante rispetto alla costa, si può trovare la fortezza di Sudak, un vero gioiello architettonico. Patrimonio dell’UNESCO dal 2007, è stata costruita dai genovesi circa settecento anni fa.
4 Luglio 2020
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Quando mi sono imbattuto per la prima volta nelle immagini della fortezza genovese di Sudak, i miei occhi sono stati rapiti dal soggetto. Il complesso fortificato è meraviglioso, si arrampica sulla costa rocciosa della Crimea, sembra quasi finto.

Il mare, il verde dei prati, il cielo che si distende alle spalle delle mura. 
Non dico che sia paragonabile ad uno sfondo del PC, ma poco ci manca.
Manco a dirlo, è patrimonio dell’UNESCO.

In un precedente articolo abbiamo visto quando e come Genova abbia fondato una colonia a Tabarka, nel nord della Tunisia.

Oggi invece ci spostiamo ad Oriente, in un altro mare

Bagnata dalle acque del mar Nero infatti, la città di Sudak si trova in una delle regioni più discusse del mondo. Negli ultimi anni la contesa della Crimea tra Ucraina e Russia ha occupato i notiziari e agitato molti analisti politici; la questione è ancora in fase di sviluppo e di certo la controversia internazionale richiederà ancora grandi sforzi.

Ma veniamo alla Superba

Nel 1358, i genovesi si videro cedere da Venezia la possibilità di insediarsi in questo luogo strategico, ottimo punto di contatto tra le rotte navali provenienti dal Mediterraneo e le vie terrestri che arrivavano da Est (la celeberrima Via della Seta, che univa l’Italia con la Cina, attraversando due continenti e mettendo in contatto popoli, culture e lingue differenti).

Già prima della fase veneziana in realtà Soldaia (come veniva chiamata anticamente), era stata in qualche modo occupata dalla Superba, tra la seconda metà del XIII secolo e il 1322. 

Questo tratto di costa rappresentava insomma una cinghia di trasmissione commerciale tra due mondi, e le potenzialità offerte da un approdo nelle vicinanze erano immense. I mercanti della nostra città lo compresero assai bene e nell’arco di due secoli stabilirono oltre una decina di colonie nell’area.

Alcune di queste oggi rappresentano centri urbani importanti, quali Sebastopoli e Jalta (conosciuta soprattutto per la conferenza del 1945 che riunì Franklin Delano Roosevelt, Iosif Stalin e Winston Churchill, in cui si tracciarono le linee per costruire la nuova Europa post-guerra).

Sudak

La fortezza di Sudak ancora adesso appare inespugnabile, sia per la posizione dominante rispetto alle possibili vie di avvicinamento, sia per la robustezza architettonica delle costruzioni. Da un punto di vista progettuale, furono previste due diverse linee difensive, una interna ed una esterna.

La cinta muraria esterna comprendeva la presenza di quattordici torri diverse, con una importante funzione di controllo sul paesaggio limitrofo.

Dentro il castrum invece venne edificato il Palazzo del Console, uno degli elementi più interessanti dell’intero complesso.

La colonia è stata successivamente abbandonata, questa volta per sempre, nel 1475. In quell’anno l’Impero Ottomano incalzò, conquistandola e rendendola una unità amministrativa di piccole dimensioni, inserita nel suo immenso scacchiere politico.

Oggi, la bellezza del sito lo pone tra le mete turistiche da visitare se ci si trova in Crimea. Ogni anno vengono organizzati diversi eventi culturali al suo interno, il più importante dei quali cade in coincidenza con il giorno dell’indipendenza dell’Ucraina (il 24 agosto).

Si chiama “The Genoese Helmet”, e prevede una giornata di simulazione della vita medievale, con sfilate di costumi, duelli con spade, gare di tiro con l’arco e battaglie teatrali.

L’appuntamento è molto popolare e ogni volta è capace di attirare centinaia di visitatori.

Vedere sventolare le croci di San Giorgio a 1700 chilometri di distanza dall’Italia dev’essere un’esperienza abbastanza strano no? Eppure questo accade.

È così gente: se un domani ci capiterà di passare nella regione, non potremo perderci questo gioiello! Parla di storia, parla di tradizioni, parla di paesaggi, parla di mare, parla di Genova.

Immagine di copertina:
The Genoese Helmet. Foto di PrintMart


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Classe ’95. Laureato in Scienze Internazionali e in Storia contemporanea.
Innamorato del mondo e con un semestre in Norvegia alle spalle.
Nel giugno 2018 ha fondato il progetto editoriale Frammenti di Storia, che porta avanti quotidianamente insieme a giovani da tutta Italia. Appassionato di geopolitica, di trekking e di vita outdoor in genere. Sta poco fermo.

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