Michele Marchesiello Tutto qua?!

Il libro degli oggetti deludenti. Tutto qua?! Intervista all’autore

Intervista a Michele Marchesiello, autore di “Tutto qua?!“, volumetto in cui elenca una serie di oggetti ostili per via della loro dubbia utilità.
22 Dicembre 2021
4 min
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“Diffido anche, come confessa il titolo di questo libro, di tutto ciò che che si presenta come nient’altro che nuovo e più utile del suo predecessore, quando ve n’è uno. In poche parole: tutto qua?!”

La citazione è di Michele Marchesiello, classe 1941, giudice a riposo, scrittore e giornalista nato a Bolzano, ma genovese d’adozione da tempo immemore (anche se sostiene di non amare Genova).

Nel corso della sua vita si è dilettato a mettere per iscritto alcune riflessioni sui nuovi oggetti che entrano via via a far parte della nostra quotidianità, ritenendo che le nuove invenzioni tecnologiche, non necessariamente digitali, siano spesso deludenti.

Dall’incontro con la casa editrice genovese SIDO, è nato quindi Tutto qua?!, che potrebbe essere descritto come un compendio di oggetti che sintetizzano le promesse disattese della tecnologia. I criteri di selezione sono tuttavia strettamente personali: le lettrici e i lettori potranno dunque trovarsi in disaccordo sulle ragioni per cui un determinato oggetto si rivela inutile o addirittura peggiore dell’oggetto di cui dovrebbe costituire l’evoluzione.

Proprio per la sua natura soggettiva, Tutto qua?! è un libro che induce riflessioni sul rapporto che intratteniamo con quelle cose di cui riempiamo le nostre giornate, il nostro aspetto o il nostro lavoro e che dovrebbero renderci la vita più facile, comoda e/o trendy. Vale a dire, per fare qualche esempio, lo smartphone, il powerpoint, il rasoio bilama, il kit per il sushi, il bodyscanner, il tg, la cassa self-service e molto altro ancora.

In buona sostanza, ogni capitolo si presta benissimo come argomento di discussione, che sia da bar, da ascensore o da salotto filosofico, poco importa. Quale migliore persona con la quale discutere di questo libro, quindi, se non l’autore stesso?

Innanzitutto, complimenti per il successo che sta avendo il suo libro!

Michele Marchesiello:
Ah sì? Grazie, è la prima volta che lo vengo a sapere.

Maria T.:
Bene, quindi siamo stati noi a darle questa buona notizia! Le va di raccontarci la genesi del libro?

MM:
Il libro non è nato da un progetto preciso. Nel tempo, ho praticato questo esercizio solitario di scrittura come meccanismo di difesa contro oggetti nuovi dei quali non afferravo immediatamente l’utilità e che non sembravano all’altezza delle loro promesse di tecnologia rivoluzionaria. Entravano nelle nostre vite, ma mi sfuggiva perché potessero essere meglio dei loro antenati. Perché il fazzoletto di carta usa e getta era meglio del classico fazzoletto di stoffa?

Poi l’incontro con Andrea [Benei, direttore della casa editrice SIDO, nda] ha trasformato quello che sarebbe stato altrimenti un monologo in Tutto qua?!.

Parliamo allora del suo rapporto con l’editore. Nel libro compaiono commenti parentizzati in cui si descrive scherzosamente la reazione dell’editor durante la revisione di certi passaggi.

Michele Marchesiello Tutto qua?!
Michele Marchesiello, Tutto qua?!, ed. SIDO, 2021

MM:
Sì, è stato un incontro utile. Ho trovato un interlocutore che mi ha messo di fronte ai fuori moda che non dicevano più niente ai giovani. Ho eliminato alcune voci e aggiunte delle altre, come per esempio il capitolo I risvoltini

MT:
In realtà anche quelli non sono più attuali. Gli hipster non esistono più da qualche tempo…

MM:
Ah ecco. Comunque l’incontro ha anche cambiato il mio modo di scrivere. Ho acquisito una maggiore fluidità nel linguaggio. Ora non ho nemmeno più vergogna delle frasi fatte. Certo, non sono belle ma…

MT:
…ma sono utili. Nel libro emerge una dicotomia tra un passato benevolo, umano, personale e un presente/futuro vicino spersonalizzato, asettico e superficiale. La sua posizione è piuttosto netta e intransigente. Tutti questi progressi la lasciano perplesso e le fanno dire: tutto qua?! Se non che, vi sono alcuni casi, clamoroso quello del capitolo Le bretelle, dove ammette che dopo un iniziale odio, è passato all’apprezzamento più genuino. Ma allora prima di assumere atteggiamenti così drastici, non sarebbe meglio partire da una posizione moderata, se poi vi è la possibilità di passare al partito opposto?

MM:
Allora, io non parto mai da una posizione mediata. Si suppone che i giudici adottino un approccio neutro, ma io ho sempre seguito l’istinto. La mediazione viene dopo. Come una sorta di pentimento.

MT:
Spero che nel suo lavoro di giudice il pentimento non fosse così frequente…

MM:
No, no, il pentimento, se avviene, avviene ancora nel processo di elaborazione della decisione. Sia nel lavoro di giudice che di scrittore. Infatti, quando pensavo agli oggetti, presentavo la mia tesi del perché quell’oggetto non aggiungesse nulla al miglioramento della vita, ma pensavo anche alle motivazioni opposte, ovvero i suoi possibili benefici.

E possiamo trovare la dinamica della tesi-antitesi nel seguito, intitolato Tuttavia…, in fase di scrittura?

MM:
Sì, in un certo senso. Dalla lettura di Tutto qua?! può forse trasparire una mia percezione negativa del mondo, ma non è così, ci sono oggetti che mi piacciono. La macchina da scrivere, la camicia botton down, le cartoline illustrate…

MT:
Quindi si parlerà di oggetti non più in uso?

MM:
Non necessariamente… c’è la maglia di lana. La maglia di lana si usa ancora?

MT:
Credo solo in montagna. Quindi Tuttavia… riprenderà il modello a elenco di Tutto qua?!, ma consisterà in un elogio al passato? Nessuna lancia spezzata a favore della tecnologia?

MM:
Dobbiamo parlarne con l’editore per non renderlo troppo… archeologico. Sicuramente tratterò di alcuni cambiamenti dei quali non possiamo più fare a meno, ad esempio internet.

MT:
E dopo Tuttavia… vi sarà un terzo capitolo?

MM:
Ne stiamo discutendo. Andrea ha in mente un titolo che mi ha fatto promettere di non comunicare a nessuno. Io avevo suggerito a una lista di 50 luoghi da non frequentare assolutamente. Cosa ne pensa?

MT:
Forse meglio 25 luoghi da non frequentare e 25 da frequentare?

A proposito di divisioni, leggendo il suo libro, ho pensato anche io a degli oggetti. Glieli dico e lei li smista in Tutto qua?! o Tuttavia… Iniziamo con le toilette automatiche.

MM:
Decisamente Tutto qua?! Così come quelle a gettoni: ho sempre paura di non riuscire più ad uscirne. Quelle giapponesi invece vanno in Tuttavia…

MT:
Io le metterei in Tutto qua?!. E le porte girevoli, invece?

MM:
Tutto qua?!

MT:
Gli irrigatori d’acqua?

MM:
Non li sopporto. Danno un’illusione di pioggia, poi ovunque uno si sposti, i getti ti raggiungono e sono convinto che i prati abbiano il diritto a ingiallire. Tutto qua?!

MT:
Per me sono in Tuttavia…, li trovo affascinanti. L’ultimo della serie: il phon.

MM:
Buonissimo.

MT:
Sono d’accordo.

MM:
Il phon è fondamentale.

Immagine di copertina:
Copertina del Libro – Tutto qua?! Michele Marchesiello, Ed. SIDO. Fonte SIDO Store


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