Lanterna di Genova

Illuminiamoci di immenso: la Lanterna e i fari più incredibili del mondo

La nostra Lanterna è un’icona. Ma è in compagnia di altri fari capaci di impressionare. Spoiler: ce n’è uno raggiungibile soltanto in elicottero.
6 Giugno 2021
5 min
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Quello che faremo oggi è un viaggio in giro per il mondo, a caccia delle “altre lanterne”. Fari e torri di segnalazione marittima hanno rappresentato fin dall’epoca romana un elemento importante per i naviganti, che potevano così evitare collisioni con la costa nel buio delle notti.
Siete pronti? Partiamo, orsù! Lanterna di Genova

Iniziamo da Genova, che presenta uno dei porti più importanti della storia mediterranea.

La nostra Lanterna è indubbiamente un’icona, forse la principale, della città. L’associazione risulta immediata e l’immagine che rimanda è carica di significato. 

Un fascio di luce, pronto a indicare la via anche nelle ore più silenziose

Ebbene, la Lanterna di Genova con i suoi 77 metri rappresenta il secondo faro più alto di tutta Europa, il primo nel Mare Nostrum, oltre che il più antico in assoluto del continente ad essere ancora in attività (è stato costruito nel 1543). Sono bei vanti, senz’altro.

Con curiosità mi sono messo a pensare a quali altre strutture con la stessa funzione la superassero, a livello globale. Ho dunque iniziato una piccola ricerca, che mi ha condotto a scoprire certi fari costruiti in luoghi incredibili, altri di altezze superiori ai cento metri, altri ancora edificati semplicemente in luoghi dal fascino unico.

Vediamone insieme qualcuno.

Intanto, secondo la classifica generale, l’Italia si attesta nella “top ten” assoluta con ben tre diverse strutture: la Lanterna di Genova (al quarto posto), il faro di Punta Penna, in Abruzzo (al quinto posto) e il Faro della Vittoria, a Trieste (al nono posto). 

Non c’è da stupirsi più di tanto, lo stivale italico è da sempre patria di esploratori e naviganti. La penisola, con i suoi 8300 km di costa – isole comprese – è una piattaforma terrestre che si protende in quel “medio oceano”, come lo definiscono gli analisti geopolitici di Limes, che è il Mediterraneo.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), oltre un terzo dei litorali complessivi è costituito da pareti rocciose e frastagliate. In un simile contesto morfologico è risultato naturale la realizzazione di impianti per segnalare i profili costieri.

Il faro di Punta Penna è il secondo in Italia per altezza, raggiungendo 70 metri spaccati.

Si trova nei pressi del Porto di Vieste, in un punto mediano tra Bari e Ancona che gli ha offerto una certa valenza strategica. La torre è stata eretta all’inizio del XX secolo, tuttavia nel 1944 i tedeschi in ritirata la distrussero in gran parte, rendendo necessaria un’opera di demolizione e di successiva ricostruzione. 

Il Golfo di Trieste viene invece illuminato dal Faro della Vittoria, dedicato ai caduti in mare della Prima Guerra Mondiale. Non si trova a contatto diretto con il mare, bensì in un punto panoramico a 70 metri di quota, da cui si può dominare il panorama circostante. E’ alto 68 metri.

Ora però veniamo alla parte più succulenta.

Quali sono i tre fari nel mondo che si permettono di superare in altezza la Lanterna di Genova?

Eccoli qua: al terzo posto nella classifica abbiamo il Faro dell’Ile Vierge, in Normandia, che misura 82,5 metri. 

I nostri cugini francesi sono gli unici in Europa a superarci, tuttavia c’è una storia che va raccontata.

Fino al 1902 il vecchio faro, che misurava “appena” trentadue metri di altezza, rimase in funzione come uno tra i tanti della costa nordoccidentale della Francia. Poi però, per rompere i cabbasisi ai genovesi (si scherza), ad inizio secolo venne conclusa la costruzione di un’altra torre di segnalazione, letteralmente accanto alla precedente. Il motivo?

Per far si che la luce artificiale potesse essere avvistata in mare aperto, da quella posizione, occorrevano almeno 75 metri di altezza. Ora la visibilità ha un raggio di 50 miglia nautiche, direi che sia stato fatto un buon lavoro.

Oggi rappresenta per l’appunto la più alta lanterna del Vecchio continente.

Lanterna di Genova
Il vecchio e il nuovo faro dell’Ile Vierge, Francia. Foto di Larvor

Per il secondo posto mondiale dobbiamo invece uscire dai confini europei e spostarci in Estremo Oriente.

In Giappone per la precisione, presso la città di Yokohama. È lì che si trova la Yokohama Marin Tawa, che misura 106 metri di altezza.

Esteticamente, possiamo dirlo, non si presenta con grande eleganza. Di giorno l’acciaio fa da padrone, mentre di notte illuminazioni di vario tipo non la fanno passare inosservata. E’ stata inaugurata nel 1961 in occasione del centenario dall’apertura dell’aeroporto cittadino. In lontananza si può scorgere il profilo iconico del monte Fuji, che tutti noi ricordiamo grazie a Doraemon “il gatto spaziale” (non mentire). Quest’ultimo aspetto, effettivamente, può far riscuotere alcuni punti fiducia.

Lanterna di Genova
Yokohama Marin Tawa, Giappone. Foto di static.vecteezy.com

E adesso, rullo di tamburi….

Al primo posto di questa speciale classifica troviamo la Jeddah Light, costruita a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Misura 133 metri e si trova a Gedda, presso il più importante porto commerciale dell’Arabia Saudita.

Il design è particolare, con una grossa parte sferica sulla sommità. Di notte, illuminata, ricorda una torcia olimpica, se vista da lontano. In questa città che abbraccia il Mar Rosso, così vicina alla Mecca, si trova dunque il faro marittimo più elevato in assoluto.

Tuttavia, lasciatecelo dire con un tocco di malcelato campanilismo, l’eleganza e la poeticità della nostra Lanterna rimangono ancora intaccate dai paragoni con i suoi simili.

Lanterna di Genova
Jeddah Light, Arabia Saudita. Foto di i.pinimg

I fari più affascinanti al mondo

E a proposito di estetica, è stata questione di un attimo spostare l’interesse della mia ricerca su altri criteri, iniziando a concentrarmi sui fari più affascinanti a livello globale.

Se non l’avete mai sentito nominare, per esempio, segnatevi il faro di Thridarangar.

No, non si tratta di un parente di “Pdor figlio di Kmer”, bensì del nome attribuito a una sorta di isolotto a sud dell’Islanda, facente parte dell’arcipelago delle Westman Islands.

Ebbene, su una di loro, che è più un grosso scoglio che un’isola vera e propria, è stata edificata una torretta di segnalazione per le navi. L’unico modo per raggiungerla è niente-popo-di-meno che in elicottero: è stata predisposta infatti una piccola piattaforma di atterraggio.

Che dire, trascorrere lì una giornata di mare tempestoso non dev’essere affatto leggero.

Lanterna di Genova
 Il faro di Thridarangar, Islanda. Foto di idealista.it

Altro faro che merita la vostra attenzione è quello di Andros. Si trova nel mar Egeo, fa parte della Grecia e viene considerato uno dei più belli al mondo.

In certe immagini che si trovano in rete sembra quasi un fotomontaggio, ma è dotato di un aspetto piuttosto fiabesco, soprattutto quando viene travolto dalle onde. Non dev’essere difficile del resto immaginarlo avviluppato dal mare, dal momento che si trova sostanzialmente a presidiare una minuscola base rocciosa.

Per gli appassionati di rudimenti in stato di semi-abbandono, indichiamo invece l’Aniva Lighthouse, situato nell’estremo sud dell’isola russa di Sakhalin. In questa regione l’inverno può diventare assai rigido, con temperature che oscillano tra i -6° e i -12°. Raggiungerlo potrebbe diventare un problema, data la zona disabitata in cui è stato costruito, tuttavia le immagini di Google potranno già restituirvi un luogo alquanto lugubre, essendo dismesso ormai da alcuni anni.

Lanterna di Genova
Aniva Lighthouse, Sakhalin. Foto di Yaroslav Shuraev

E con questo abbiamo concluso la nostra carrellata di lanterne marittime.
In realtà ce ne sarebbero molte altre da menzionare e mostrare (beccatevi il Phare de Petit Minou, per esempio, che si può raggiungere a piedi attraverso un ponte), ma finiremmo per annoiarvi. Piuttosto, fateci sapere se anche voi conoscete o addirittura vi si siete imbattuti in alcuni elementi che possano arricchire la nostra serie.

Fermo restando, sia chiaro, che la Lanterna di Zena rimane la nostra preferita. Quella che ci accende le emozioni quando la vediamo dalla sopraelevata, dopo un periodo vissuto lontano dalla città.

Immagine di copertina:
Illustrazione di Martina Spanu


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Classe ’95. Laureato in Scienze Internazionali e in Storia contemporanea.
Innamorato del mondo e con un semestre in Norvegia alle spalle.
Nel giugno 2018 ha fondato il progetto editoriale Frammenti di Storia, che porta avanti quotidianamente insieme a giovani da tutta Italia. Appassionato di geopolitica, di trekking e di vita outdoor in genere. Sta poco fermo.

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