Franco Malerba

Il primo italiano che viaggiò nello Spazio è di Busalla

Biografia di Franco Malerba: dagli studi, passando per la carriera da astronauta e la politica, fino alla recitazione e al Festival dello Spazio.
8 Giugno 2020
4 min
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Franco Malerba nasce a Busalla nel 1946. Studia al Liceo Classico Mazzini di Genova ma dopo il ginnasio inizia a coltivare la passione per la Fisica grazie ad un corso sperimentale tenuto dal Professor Elio Vallebona. Il suo amore per la materia non si sarebbe più spento, nonostante la vita spesso lo abbia portato a deviazioni da questa. 

Studia Ingegneria Elettronica all’Università di Genova infatti, laureandosi nel 70 con una tesi sulla olografia acustica, con il massimo dei voti. Successivamente lavora come stagista ricercatore al CNR nel laboratorio di Biofisica e Cibernetica ma nel frattempo coltiva il sogno di dedicarsi interamente alla Fisica, iscrivendosi nuovamente ad UniGe e laureandosi finalmente nel ‘74 in Fisica. Manco a dirlo col massimo dei voti e con una specializzazione in biofisica.

Negli anni successivi insegna ad UniGe e lavora come ricercatore tra La Spezia e gli USA dove ottiene anche il brevetto da pilota. Quindi presta servizio alla Marina tra il ‘74 e il ‘75. Dopodiché lavora come ingegnere informatico per Digital Equipment girovagando tra Milano, Parigi, Ginevra, Roma e Sophia Antropolis.

Tra il ‘77 e il ‘78 fa il primo tentativo per diventare astronauta. L’ESA (Agenzia Spaziale Europea) pubblica un bando per la posizione di Payload Specialist per la missione Spacelab a cui applicano in migliaia, i posti a disposizione sono tre e lui arriva quarto. Quindi si deve accontentare di una borsa di studio fornita dall’ESA per farlo specializzare nel loro centro di ricerca di Noordwijk in Olanda.

La seconda chance arriva nell’ ‘89, questa volta bandita dalla neonata ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Supera le selezioni e fa le valigie per Houston dove va ad allenarsi al Johnson Space Center della NASA. Dal settembre ‘91 è Prime Payload Specialist per la missione STS-46 e il 31 luglio 1992 vola con lo shuttle Atlantis per effettuare l’esperimento Thethered (ribattezzato “il satellite guinzaglio”).

Resta nello Spazio per esattamente 7 giorni, 23 ore, 15 minuti e 2 secondi. È il primo italiano a volare nello Spazio e apre la lista che vede i nomi dei successivi astronauti: Cheli, Guidoni, Vittori, Nespoli, Parmitano e Cristoforetti. 

In un’intervista realizzata l’anno scorso (video) Franco Malerba descrive il decollo come il momento più drammatico, in cui senti di rischiare la tua vita e sai che le preghiere dei tuoi cari sono più sentite che mai.

Ma superato quel momento ne seguono di bellissimi.

Tra tutti Franco sceglie la visione della Terra dallo spazio, in particolare durante la notte, quando si accendono le luci delle città, che sono intense anche da là fuori e danno consapevolezza della grandezza della civiltà umana. L’astronauta di Busalla poi confessa anche come da lassù sia percepibile il fatto che l’atmosfera non sia altro che uno strato estremamente sottile, in cui però tutta la nostra vita e quella di moltissimi altri organismi ed ecosistemi si sviluppi e che per questo è fondamentale difenderla gelosamente.

Al momento del rientro lui definisce l’esperienza del viaggio spaziale forte e che, per quanto non cambi il proprio credo personale, sicuramente restituisce grazia.

Ma la vita di Malerba non smette di essere interessante una volta tornato dallo Spazio. Nel ‘93 scrisse il libro “La vetta” dove descrive le ragioni che spingono l’uomo al viaggio spaziale.

Dal ‘94 diventa parlamentare europeo (Partito Popolare Europeo sotto la lista di Forza Italia). Lì contribuisce a porre le basi per il programma europeo di navigazione satellitare, che voleva essere un’alternativa a quello americano e a quello russo. La chiave che servì per convincere i colleghi fu a detta sua parlare di “sovranità europea”.

Questa spalancò le porte al progetto Galileo (GNSS) che consente da questo febbraio di disporre di 22 satelliti operativi e al progetto Copernicus. Malerba è poi eletto nel ‘97 consigliere comunale di Genova e promuove investimenti in tecnologie avanzate per lo sviluppo locale, fondando “Genova-Startup”. 

Finita la carriera politica dal ‘99 è consigliere e addetto scientifico per l’industria spaziale e poi Accademico e Coach di supporto per la ricerca e l’innovazione. Dal 2001 scrive per La Stampa  e il Secolo XIX ed è anche interprete teatrale, prendendo parte a “Viaggio nello Spazio” spettacolo in cui parole e musica si uniscono per descrivere il fascino del viaggio extraterrestre.

Giungiamo quindi ai veri allori, mi riferisco cioè alla sua parentesi da attore. E qui si apre una pagina di vero trash ligure che meriterà sicuramente un approfondimento in un successivo articolo. Infatti, nel 2004 prende parte al film “Invaxӧn – Alieni in Liguria” girato insieme ai Buio Pesto che verrà seguito nel 2007 anche dalla relativa serie TV “Invaxӧn – Alieni nello Spazio” e da altre collaborazioni con Capitan Basilico & Co. Vi prego di guardare almeno il trailer. 

Dal 2017 Franco Malerba è Ambasciatore di Genova nel mondo e promuove una bellissima iniziativa: il Festival dello Spazio. Questo si tiene ogni anno presso Villa Borzino, nella sua Busalla, realizzato dalla collaborazione con UniGe, ASI, ESA, la Commissione e il Parlamento Europeo.

È un festival di divulgazione scientifica-spaziale, caratterizzato da mostre, workshop e conferenze con i protagonisti dello Spazio, dove le nuove ricerche di astrofisica e astronautica sono il piatto forte.

L’edizione del Festival dello Spazio del 2020 avrà luogo il 3-4-5 luglio e verrà garantita rispettando le norme di distanziamento sociale, con l’eventualità di collegamenti streaming per la riuscita di tutte conferenze in programma.

Il tema sarà quello de “La Vita nel Cosmo” che abbraccerà argomenti di interesse scientifico come la nascita della vita da un punto di vista anche biochimico, gli esopianeti, la materia oscura e molto altro. 

Dal rientro sulla Terra, Franco Malerba ha sempre promosso, soprattutto tra i più giovani, lo studio delle STEM, le scienze dure, in quanto queste offrono ottime possibilità lavorative. Solo in pochi diventeranno astronauti, ma lui ci ricorda come questi non sono in realtà altro che “braccia lontane” degli scienziati a terra. E ancora più in generale, il messaggio che Franco vuole rimandare a tutti, universale, è cercare sempre di andare oltre.

Immagine di copertina:
WikiImages


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Formazione scientifica basata su liceo scientifico e lauree in biotecnologie e biotecnologie industriali. Appassionato di comunicazione ha svolto una scuola di comunicazione scientifica per 6 mesi. Ha anche un canale YouTube di divulgazione scientifica. Non si interessa solo di scienza ovviamente, ma è il terreno dove si muove meglio e che crede, ancora un po’ romanticamente, di voler condividere con un pubblico più largo possibile.

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