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CINEMATIC*PILLS | Her

C’è qualcosa che ti fa stare bene quando condividi la vita con qualcuno. Come si condivide la vita con qualcuno? Voto 8.3
30 Luglio 2020
2 min
1.3K views

Review

Fotografia
7/10
Sceneggiatura
9/10
Colonna Sonora
8.5/10
Regia
8.5/10
Overall
8.3/10

CINEMATIC*PILLS | Her

2013, regia di Spike Jonze

Trama 

Theodore, di professione scrittore di lettere su commissione, è un uomo solo, lontano dalla moglie, da cui sta divorziando, che cerca qualcuno per potersi innamorare di nuovo.

Inizialmente cerca donne su ambigue piattaforme on line, fino a quando non compra un nuovo sistema operativo con intelligenza artificiale.

Recensione

Siamo nel 2025, un futuro per noi ormai quasi prossimo.

Theodore, interpretato da Joaquin Phoenix, è un uomo solo, lontano dalla ormai quasi ex moglie, in cerca di una donna per innamorarsi di nuovo. Dopo alcune ricerche su strane piattaforme on line, inizia una convivenza tra l’illusione e il virtuale, con il sistema operativo I.A, dotato di intelligenza artificiale, autonomo e con una propria personalità, tanto che sembrerà riuscire a provare e sviluppare emozioni.

Theodor durante l’installazione del software decide di dargli voce femminile e, una volta avviato, sarà il sistema stesso ad autonominarsi Samantha.

Il film analizza quali sono i diversi approcci e pareri riguardo l’utilizzo e la costante presenza dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite: tutti i personaggi sembrano riuscire a interagire con il software consapevoli del distacco virtuale che implica, ma non Theodore: il rapporto tra lui e Samantha cresce giorno dopo giorno, in un turbine di sentimenti, di alti e bassi, che sembrano travagliare sia lui che “lei”. 

L’immaginario e la realtà si fondono attraverso emozioni e parole. I sentimenti e il loro evolversi sono gestiti così bene durante lo scorrere del film che hanno garantito a Spike Jonze la vittoria come miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 2014. 

I.A. è un vero e proprio personaggio del film e noi stessi vacilliamo nel poter pensare ad esso non come realtà concreta e visibile. Il sistema prova emozioni e i suoi sentimenti sono in continua evoluzione, così come il suo “essere”. 

L’amore tra Theodore e Samantha cresce giorno dopo giorno, si trasforma in un amore tra l’irreale e il reale, ponendoci seri interrogativi sul fatto che l’artificiale possa essere definito come entità esistente o meno ed entro quali limiti. Samantha diventa per Theodor un interlocutore in grado di sostituire il rapporto “virtuale” al rapporto umano, ma in questa strana relazione viene a mancare un elemento essenziale, ovvero l’aspetto puramente sensoriale fatto di odori, tatto, abbracci.

Il rapporto tra i due è difficile: le differenze tra loro sono molte e, come all’inizio di molte relazioni, entrambi non riescono a vedere le differenze che li allontaneranno.

La storia del loro rapporto segue l’andamento classico di quasi tutti i rapporti amorosi non andati a buon fine: dall’innamoramento fino al rendersi conto di essere diversi e di aver bisogno di qualcos’altro: è proprio Samantha ad accorgersi di non essere più soddisfatta dall’emotività che ha raggiunto innamorandosi di lui. 

Ma cosa ci vuole raccontare Spike Jonze con la sua opera? 

Amore

Il regista riesce in modo finalmente innovativo a proporci l’analisi di un sentimento complesso come l’amore attraverso l’utilizzo di un mondo e un sentimento posto tra l’irreale e reale. Attraverso il rapporto con un software Jonze parla delle fragilità di una coppia, delle sue differenze, delle paure e della sessualità all’interno di un rapporto. 

Rapporto uomo-intelligenza artificiale

L’analisi di Jonze mette in scena il nostro tempo, il contemporaneo, un tempo in cui i rapporti umani si stanno ricalibrando a causa dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Samantha prende il posto di un essere umano, ma con quale differenza rispetto ai rapporti che possono nascere e concretizzarsi oggi nella nostra contemporaneità?

La differenza è tanto evidente quanto banale. Per quanto in grado di assomigliare ad un essere umano un sistema operativo non potrà mai ESSERE veramente umano e i due mondi, quello reale e quello virtuale, potranno avvicinarsi anche molto, ma mai fondersi l’uno nell’altro. In altre parole non potrà mai verificarsi quella comunione di anima e corpo che sola è alla base del vero amore.

Assolutamente da vedere!

Disponibile su Netflix.

Trailer

Immagine di copertina:
wall:in media agency


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