Museo Nazionale dell'Emigrazione

Camaleontica Commenda di Pré: arriva il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

Considerazioni sulla storia e sul futuro di un museo che, se ora è chiuso, è perché lo stanno costruendo.
27 Aprile 2020
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Se vi dicessero che la tipica accoglienza ligure™ non è sempre stata quella della torta di riso, che per antonomasia è sempre, inesorabilmente finita?

Nel lontano Medioevo, noi genovesi ci sapevamo fare alla grande con i foresti. Abbiamo addirittura costruito un mega albergo-ospedale, affinché pellegrini, mercanti e infermi di qualsiasi provenienza potessero trovarvi ricovero. Gratis. O meglio, lo hanno fatto i Cavalieri dell’Ordine di Malta, quando negli anni ’40 del XIII secolo inaugurarono il secondo livello della Commenda di San Giovanni di Pré, portando in Liguria una tipologia architettonica particolarissima e diffusa qua e là in Europa, ossia la chiesa doppia: letteralmente due chiese differenti, costruite una sopra l’altra, con due diverse intitolazioni – di sopra San Giovanni Evangelista e di sotto San Giovanni Battista; come se non bastasse, vi erano state addirittura collegate le rispettive aule dei due piani dell’ospedale: bisognava pur fare in modo che gli ospiti, spesso bisognosi di cure mediche, partecipassero alla Santa Messa, godendosela anche direttamente dal loro letto (alla faccia di Netflix)!

Ebbene, dopo i rifacimenti cinquecenteschi e lo stravolgimento della chiesa superiore nel XVIII secolo, questo gioiello di architettura monastica sta per essere ulteriormente trasformato nella nuova sede del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI). Il progetto andrà ad arricchire l’offerta culturale del Museo del Mare, di cui la Commenda fa parte, attraverso un percorso espositivo interattivo a cavallo tra storia e tecnologia. Il tour virtuale accompagnerà il pubblico alla scoperta dei flussi migratori, mettendo in luce le caratteristiche comuni tra passato e presente ed evidenziando le specificità del mondo globalizzato.

L’ideazione del nuovo percorso espositivo è stata affidata allo Studio d’Architettura Gnosis, che nel 2018 ha vinto il bando di gara indetto dal Comune di Genova, e prevede l’apporto di qualche modifica all’edificio che conosciamo: nel cortile vedremo un’installazione in acciaio di un albero di ulivo rovesciato con le radici in volo e le logge dei piani sopraelevati saranno chiuse da vetrate. All’ingresso, i visitatori saranno accolti da un planisfero che illustrerà la storia delle migrazioni e, inoltre, saranno dotati del passaporto digitale, indispensabile per interagire con gli schermi presenti nel museo; il secondo piano diventerà un vero e proprio labirinto, pensato per creare un senso di immedesimazione con le tante storie raccontate.

La nuova destinazione della Commenda sembra quasi rispondere a una sua vocazione naturale, non solo per la sua origine, ma anche in quanto attuale sede del Centro Internazionale Studi sull’Emigrazione Italiana, nato nel 2001 su spinta dell’Autorità Portuale e con il contributo di istituzioni genovesi e liguri, e impegnato tra le tante attività a creare il primo archivio on-line dell’emigrazione italiana. 

Nonostante le incoraggianti premesse, qualche interrogativo resta. In che modo la modifica degli spazi interni andrà a impattare sulla percezione dei vari ambienti, sul modo in cui dialogavano tra loro e, soprattutto, cosa restituirà in termini di comprensione della loro antica funzione? Che rapporto si creerà tra il Museo Nazionale dell’Emigrazione e il padiglione immersivo “Memorie e Migrazioni” del Museo Galata, che raccoglie le esperienze delle migrazioni italiane a partire dal XIX secolo, evitando un’intuibile ridondanza di contenuti? 

I lavori di restauro e riadeguamento degli spazi hanno preso il via il 7 gennaio 2020 e si concluderanno nel 2021, con l’inaugurazione del MEI prevista in autunno, quando i nostri quesiti troveranno risposta. Nel frattempo, non appena sarà possibile, andate a visitare le due chiese sovrapposte: la superiore è aperta come parrocchia, l’inferiore è tenuta aperta nei weekend dai volontari del Touring Club Italiano, che saranno felicissimi di raccontarvi di tutte le curiosità che vi sono sfuggite all’Elettropark.

Immagine di copertina:
Alex


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Un passato da ballerina, un presente da laureata in Storia dell’arte contemporanea, ambizioni da superstar. Non esce di casa senza rossetto, un libro in borsa e il fiatone di chi è sempre in ritardo. Si diletta a organizzare il Cotonfioc Festival e a tradurre testi d’arte dall’inglese.

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