Vita genovese

APPROCCI A UNA VITA GENOVESE | L’inizio

Com’è vivere nel capoluogo ligure? Istantanee mentali di una campagnola adottata dalla città della lanterna.
6 Aprile 2020
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Ho deciso di inaugurare il mio contributo a questo magazine con un’esperienza autobiografica, con l’intento di dare il via a una rubrica – Approcci a una vita genovese – che spero riuscirà a esprimere tutta la stima ed eterna curiosità che nutro verso la città in cui vivo: Genova.

Premetto che non sono pienamente genovese: nata in un ridente paesino dell’entroterra, con meno abitanti che bar e parrucchieri, ho sempre sentito la necessità di andarmene altrove.

Ebbene, finito il liceo ho immediatamente deciso di scapparmene via, e sono andata a vivere niente meno che a Milano. Non sprecherò battute preziose nella descrizione di questa città, a questo lascio magari un articolo più avanti; mi limiterò a dire che ho imparato ad amarla, in ogni suo aspetto, e ugualmente a essere molto oggettiva su qualsivoglia commento a riguardo.

Vita genovese
Porto Antico di Genova. Foto di Virginia L.

Dopo addirittura cinque anni milanesi, anni universitari, quindi passati perlopiù all’interno di aule o in camera a studiare – sì, sono una persona tristissima e giudiziosissima, quindi niente party con relativo post-sbornia salta esami – sono tornata a casa mia, accompagnata dalla gravosa ansia verso il mondo lavorativo. Un macigno così grosso che mi ha costretta ad applicare per un master a Venezia.

Dopo un intero anno passato in laguna, una serie molto interessante di coincidenze mi ha portata a tornare nella mia regione. Un’altrettanta interessantissima serie di coincidenze mi ha invece portata a trasferirmi nel centro storico di Genova proprio qualche mese fa.

Da inizio dicembre sto iniziando a prendere confidenza con la città, mi muovo ancora molto incerta e scopro ogni giorno scorci nuovi e differenti. Ho deciso quindi di dedicare questa rubrica all’approfondimento di vari aspetti della città, piccole istantanee della mia mente.

Immagine di copertina:
wall:in media agency


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Aspirante onnisciente, si barcamena tra i molteplici compiti da assistente di galleria da Pinksummer (Genova), la gestione delle mostre al Cotonfioc Festival, le ricerche per un progetto con l’Università IULM, e ora anche la scrittura di roba potenzialmente interessante per wall:out. Vicolara, cinefila, pasticcera professionista gluten free e centro d’ascolto per amici, artisti e chiunqueabbiabisogno.

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