Pattinaggio Genova Paola Fraschini

L’appello del pattinaggio artistico: a Genova le strutture non sono all’altezza

La voce di Paola Fraschini: Comune, è ora di restituire al Pattinaggio quanto Genova ha già ricevuto. Pattinare è sport, formazione alla vita e ad una professione!
20 Maggio 2021
7 min
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Dopo la bella chiacchierata sul suo libro, ‘Come il leone e la farfalla‘, abbiamo pensato di chiacchierare ancora con Paola Fraschini, per parlare del Pattinaggio a Rotelle a Genova. Ci aveva lasciato con un auspicio d’amore per la sua disciplina sportiva:

«Io ho sempre avuto questo sogno: sai quando chiudi gli occhi e immagini la te del futuro, e pensi a come ti vedi tra dieci anni? Ciò che sogno io per la Paola del futuro è di portare il pattinaggio fuori dalle piste! Portare il pattinaggio fuori dalla competizione, fuori dalla gara!».

Parole che hanno anche il sapore della volontà di una azione sì sportiva e professionale, ma anche politica.

Musica Leggerissima

Possiamo dire che il primo passo Paola lo abbia compiuto esibendosi sul palco dell’Ariston durante l’ormai celeberrima Musica Leggerissima di Dimartino-Colapesce in gara al Festival di Sanremo di quest’anno, a marzo scorso: oltre al motivetto, anche il suo balletto è diventato virale! Proprio così Paola ed il pattinaggio artistico su rotelle sono entrati nelle case degli italiani.

Seppur arrivata per Paola in maniera del tutto inaspettata, lei ha voluto cogliere l’occasione al volo, proprio per provare a mostrare a tutti noi, euro-telespettatori, che il pattinaggio non è solo disciplina atletica ma anche artistica, capace di essere accompagnamento ed anche cuore di ogni esibizione di spettacolo.

Il balletto della canzone leggerissima è suo, se lo è studiato in due settimane di preparazione intensa, e immaginiamo ci accompagnerà in questa estate 2021: pensato per i pattini, lo balleremo e lo balliamo già tutti noi, scalzi.

Il secondo contenuto del post è un breve momento della coreografia ideata da Paola Fraschini per ‘Musica Leggerissima’ proprio durante l’esibizione sul palco dell’Ariston

Aver portato il pattinaggio sul palco di Sanremo è stato sia un atto di coraggio sia una prova che un altro modo di danzare è possibile: che ci vuole a mettersi due pattini ai piedi e cominciare a seguire il ritmo della musica? Certo, ci vuole un poco di equilibrio e non poco esercizio!

Ma perché non immaginare il pattinaggio quale disciplina sportiva e artistica praticata diffusamente?

Paola spera, e noi assieme a lei, che aver mostrato il pattinaggio artistico in tv possa aver fatto scattare una scintilla in tante e tanti ad avvicinarsi a questa disciplina ritenuta di nicchia.

Per praticare pattinaggio, quale che sia il proprio livello, servono le strutture idonee, ed arrivano le note dolenti per la nostra città. Con Paola facciamo un censimento e scopriamo che a Genova non c’è una struttura dedicatavi che sia adeguata. Ce ne sono a ponente e a levante: palazzetti dello sport multifunzionali e la pista di Viale Villa Gavotti nelle delegazioni ponentine, la pista da pattinaggio ai Giardini Govi a Punta Vagno e la struttura della Ardita Juventus 1906 a Nervi che presta spazi alla A.S.D. Sturla Pattinaggio, che ha sede in Via Don Minzoni (a due passi da Corso Italia), nell’unica struttura cittadina dedicata appositamente al pattinaggio. 

Ma anche questa struttura non è all’altezza: è a cielo aperto, il che la rende davvero poco funzionale. In inverno, col freddo e la pioggia, si rischia di non potersi allenare per settimane, mesi nelle stagioni più sfavorevoli. In estate, all’esatto opposto, col sole a picco e il caldo torrido, finisce che la si può usare solo dalle 8 alle 10 e non prima delle 18. Senza dimenticare i brutti scherzi che può fare:

«nel 2009, due mesi prima del campionato del mondo» ci ricorda Paola «mi sono gravemente infortunata proprio qua mentre facevo allenamento: ho preso una bacca di pitosforo, sono caduta e mi sono fratturata il gomito.»

Ecco, se perfino la tua pista di allenamento diventa insidiosa non ci siamo.

Come sappiamo, la manutenzione degli impianti sportivi comunali – come è quello di Via Don Minzoni – per un verso è molto costosa, quindi onerosa per chiunque, e per un altro verso le associazioni sportive per statuto debbono spendere i propri guadagni tutti nel corso della stagione, risultando difficile provvedere sia a imprevisti in corso d’anno sia a interventi strutturali, necessitanti entrambi di quel gruzzeletto che però, appunto per statuto societario, non si può accumulare né consolidare.

Esiste anche la possibilità che il nuovo Palasport o meglio la nuova struttura sportiva che rinascerà dalle macerie del Palasport entro la cornice del nuovo Waterfront di Levante (articolo di wall:out Waterfront di Levante: sara’ bellissimo, ma non un arricchimento per i genovesi) sappia accogliere, tra le tante discipline sportive ingiustamente indicate ‘minori‘, anche il pattinaggio a rotelle.

Riuscire a metterci dentro un pattino, diciamo, non sarebbe male, e sarebbe importante anche per le famiglie degli iscritti alla A.S.D. Sturla Pattinaggio, società sportiva di trentadue anni, dove lavorano Paola, suo fratello Matteo (tapulla i buchi dove ci sono, dà le mani di bianco quando serve, insomma ne è il tuttofare), sua mamma Laura Buonamico (che di Paola è stata prima, ma non sempre e non unica, istruttrice di pattinaggio), e, nota più rilevante, che annovera più di cento iscritti, ovvero quasi cento famiglie. 

Cento iscritti, quasi cento famiglie che aspettano e puntano su questo sport, sulla proposta sportiva e formativa tutto l’anno, ci fanno affidamento.

Parliamo sia di atleti agonisti, sia del vivaio, sia dello sport inteso come servizio e come presidio sociale. Perché lo sport è sì un servizio offerto alla cittadinanza, e inoltre sa anche essere un presidio sociale offerto ai giovani per formarsi, sia in salute sia in mentalità sia in relazioni sociali: bisognerebbe proprio investirci di più!

Le ragazze e i ragazzi che fanno sport sin da bambini hanno buone chances di crescere sani, di formarsi in corpo e in spirito – mens sana in corpore sano -, educati ai valori certo dello sport ed anche della vita: della fatica, della costanza, del rispetto del lavoro proprio e dell’impegno altrui. È una proposta offerta a tanti per formarsi e non perdersi magari nel proprio percorso di crescita.

Per garantire una proposta sportiva e formativa solida serve programmazione, quanto più certa e affidabile: saprà la Città, il Comune, rispondere a questo appello?

Genova Paola Fraschini
Paola Fraschini, pronta per la performance sulla celeberrima musica del ‘Can Can’, con cui ha vinto l’Oro ai Mondiali di Taipei nel 2013. Fonte pagina Instagram di Paola Fraschini

«Sono anni ormai che raggiungo risultati significativi, portando ori a Genova e portando con me dove vado Genova nel mondo», dice Paola. Sì, perché Paola ha portato Genova nella sua esperienza al Cirque du Soleil, da protagonista dei Free Spirits nello spettacolo Volta.

Così come ha portato ori, tanti e in diverse discipline (due ori europei nella disciplina ‘coppia danza’, sei ori mondiali in ‘solo dance’ ed un oro mondiale in ‘quartetto’) all’onere della nostra città al punto che ha già ricevuto svariati riconoscimenti: ‘Stella nello Sport‘ nel 2010, nel 2015 e nel 2018, ed il 23 aprile scorso anche quello di ‘Ambasciatrice del Comune Genova nel Mondo‘.

In occasione della #FestadellaBandiera una madrina genovese d’eccezione, la pluricampionessa mondiale di pattini a rotelle Paola Fraschini, ha attraversato la città con la bandiera di #GenovaMoreThanThis dalla pagina FB del Comune di Genova (Video Facebo0k).

«E’ un riconoscimento che mi ha fatto tanto piacere, anche perché io Ambasciatrice di Genova nel Mondo lo sono già stata in questi anni.» rivendica a piena ragione. «Sono andata a parlare in Comune col Sindaco e sono stata chiara: io come genovese, come artista, più di così cosa posso fare?  Mi aspetto un minimo di ritorno da parte di Genova, perché io più di andare a raccogliere ori per il mondo e portare Genova con me cosa posso fare?»

Ecco l’appello, diretto e forte di Paola: maggiore attenzione e concreto impegno per il pattinaggio a Genova, innanzi tutto per i giovani e le famiglie che ne vogliono usufruire

Genova sarà ‘Capitale Europea dello Sport nel 2024‘: ecco anche una motivazione ed un traguardo politico e internazionale per la città che deve essere sprone all’azione.

E perché poi pensare al pattinaggio artistico su rotelle solo come a uno sport, limitato a questo settore e limitante per chi volesse farne una professione?

Il pattinaggio può essere anche di più, proprio nel senso in cui Paola esplicitava a inizio chiacchierata: portando il pattinaggio fuori dal solo contesto della competizione, per farne una professione a tutto tondo. 

«Adesso sono co-direttrice artistica di ‘Pattinaggio Creativo», racconta infine Paola, «attività tra Genova e Milano aperta con la mia socia: una vera compagnia proprio di pattinatori che vogliono diventare performers dello spettacolo, come fossero ballerini, perché sono ballerini…sui pattini. Avendo compiuto investimenti significativi, stiamo cominciando a offrire corsi di formazione per pattinatori artistici professionisti per proporsi mondo dello spettacolo, sia del teatro, sia degli eventi, della musica, di ogni tipo.»

Se ad ogni evento c’è un corpo di ballo, perché non pensare vi siano anche elementi coi pattini ai piedi?

«Io vedo tanto il pattinaggio legato assieme allo spettacolo, dentro lo spettacolo. Ce l’ho sempre visto, quindi credo spero e auspico ci sia questa apertura al pattinaggio in tv, al pattinaggio in teatro, in ogni evento e spettacolo, e a Sanremo ho voluto provare che è un po’ diverso ma alla fine è proprio come ballare. Proprio come ballare: tutti possiamo davvero pattinare ovunque.»

Pattinaggio Genova Paola Fraschini
Paola Fraschini sul lungomare di Sanremo, durante l’ultima edizione del Festival, marzo 2021. Fonte pagina Instagram di Paola Fraschini

Insomma, l’appello con Paola ad una città che sappia ascoltare il Pattinaggio e sostenerlo, nel suo essere sport e formazione, e magari domani anche un percorso di professionalizzazione, lo abbiamo lanciato: che risponde il Comune di Genova?

Immagine di copertina:
Elaborazione di Edoardo M. su sua foto e immagine di Paola Fraschini


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